Terra Murata
Abbazia San Michele  

Soffitto a cassettoni Il soffitto a lacunari di legno decorati in oro fu computo negli anni a cavallo del 1700. Esso assolveva alla funzione di ricoprire le travi e le capriate in legno a vista del tetto e nel contempo a conferire alla chiesa un aspetto più ricco e scontuoso. Al centro è incastonata una tela del 1699 che raffigura S. Michele che scaccia il Diavolo. Questa tela è stata a lungo al centro di una disputa attributiva poiché è firmata con la sigla "L.G." in cui alcuni hanno voluto leggere la firma del famoso pittore napoletano Luca Giordano. Oggi i dubbi sono dissipati a seguito del ritrovamento delle carte attestanti il pagamento dell' opera, fatto al pittore romano Luigi Garzi che, pur non essendo altrettanto famoso del Giordano, fu tuttavia pittore di livello, noto ed apprezzato nella sua epoca. Anche la lunga incertezza nella attribuzione del dipinto, il fatto cioè che sia stata così a lungo considerata come verosimile la paternità del Giordano, testimonia a favore della qualità della mano del Garzi. Una ingente quantità di oro fu impiegata per la decorazione dei lacunari, eseguita da artigiani tra i più richiesti nella capitale Napoli, a testimonianza della ricchezza e della importanza della abbazia procidana.

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